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Gino Paoli
di Ciro Discepolo


Da quel fatidico 13 luglio 1963 Gino Paoli vive come in un "albergo a ore". Dal giorno cioè in cui si sparò un colpo di pistola al cuore e che miracolosamente si salvò, ogni mattino è per lui un nuovo intervallo di tempo strappato alla morte, un'ipoteca momentanea sulla vita, paragonabile appunto all'occupazione episodica di una stanza in un albergo a ore. L'ottica di fondo è mutata: non più una visione romantica della vita, ma una maggiore consapevolezza del proprio ruolo esistenziale in rapporto a una crescita interna. Quando prese la sua Derringer e si sparò, Saturno transitava su Saturno del tema natale e marcava così un'evoluzione interiore attraverso una grande prova (l'astro è in dodicesima Casa).

Nella sua nuova vita ha abbandonato il cliché esistenzialista, fatto di viso non rasato e di occhialoni dietro cui proteggersi dal mondo, ed è divenuto un uomo posato, meno ansioso, profondo. È pur sempre un tormentato che insegue però inutilmente la felicità. Inutilmente perché, nella sua oggettività, la felicità passa per la settima Casa dell'oroscopo, quella della socialità, e la realtà insegna che non si può costruire considerando cemento i sentimenti altrui. Come tutti coloro che investono le proprie energie nel rapporto a due, egli vive come una corda tesa che si può spezzare se l'altro viene meno.

Gino Paoli è nato a Monfalcone (Gorizia) il 23 settembre 1934, alle 17 circa, ed è un Vergine con l'Ascendente in Pesci e la Luna in Ariete, opposta al Sole. Quest'ultimo, insieme alla congiunzione Venere-Nettuno, è in settima Casa, e partecipa a inflazionare l'Io di istanze relazionali aggravate dalla quota di pathos con cui egli le vive e che è riportabile soprattutto all'opposizione Sole-Luna, tronco abbattuto sulla via dell'amare sano.

Se egli avesse fatto l'avvocato avrebbe certamente vissuto più positivamente la propria settima Casa, ma la presenza in questa di Venere ne escludeva l'applicabilità in tal senso e lo indirizzava invece verso sponde più sentimentali. Con questi valori e con l'Ascendente in Pesci avrebbe potuto anche impegnarsi in attività a sfondo infermieristico, ma la seconda Casa in Toro lo ha indirizzato prima verso la pittura e poi verso la canzone. Questo, professionalmente, ma con un orientamento di fondo rivolto a vivere il più possibile i rapporti interpersonali. Ed è per questo che le sue canzoni parlano tanto di amore. Il Gino Paoli di prima dello sparo e quello di dopo in questo sono uguali: per loro c'è soprattutto un grande desiderio di amore.

Il Sole nell'oroscopo, in quanto massimo significatone di libido, si comporta come una pezza rossa davanti agli occhi del toro: è una irresistibile calamita. Il Sole del soggetto è in settima e pertanto il nucleo magnetico per lui è costituito da quanto rientra nello spazio definibile "vita di relazione". Venere è però mal messa in settima, nella Vergine, e congiunta a Nettuno, ciò che indica, insieme all'opposizione Sole-Luna, la sua infelicità.

Una prova l'abbiamo con l'episodio chiave della sua vita, ossia con il tentativo di suicidio che da diciassette anni gli ha lasciato una pallottola nel cuore (o vicino). Sul fatto vi è sempre stata la nebbia più completa a mortificare ogni tentativo di comprensione. Il cantautore di adozione genovese ha tenuto, per molti anni, il più assoluto riserbo al riguardo, per poi dire ultimamente che l'ha fatto unicamente perché in quel momento aveva tutto e non era stimolato più da nulla. Un prodotto della noia dunque, un suicidio di marca scandinava. Ma molti dissero invece, allora, che il movente era stato un dispiacere datogli da Stefania Sandrelli, di cui fu innamoratissimo. I transiti planetari per quella data sono nettamente a favore di questa tesi. Non vi è traccia, infatti, nel suo oroscopo, di un gesto fatto con freddezza anglosassone, bensì sotto il dominio di forti spinte emotive, in rapporto alla sua situazione sentimentale.

L'insano gesto è scattato allorché la Luna di transito si trovava su quella radicale, in prima Casa e in Ariete (impulsività, istintività, irriflessività). Saturno, come già detto, era sul primo grado radix, in dodicesima, e annunciava una grande prova. Urano vibrava esattamente sulla cuspide della settima Casa e richiamava un avvenimento di rilievo relativo alla sua vita sentimentale. Nettuno era altresì congiunto a sé stesso e a Venere in settima: chiunque mastichi un po' di astrologia sa cosa vuol dire questo. Venere e Mercurio, infine, passavano, in cattivi aspetti, sulla quinta Casa di nascita, quella dell'amore. Difficilmente potrebbe aversi una situazione più esplicita. Questo è detto con il solo scopo di mettere in evidenza quanta parte ha l'amore nella vita di quest'uomo. Particolare interessante è che i due suoi figli sono nati entrambi l'anno successivo alla quasi tragedia, come se il soggetto avesse voluto compensare con due nuove vite una vita che stava per finire. Stefania Sandrelli gli ha dato una figlia, Amanda, mentre sua moglie un figlio, Giovanni.

Con sua moglie Annamaria Fabbri, sposata nel 1958, ha un rapporto di grande amicizia, che gli consente perfino episodiche fughe amorose senza gravi conseguenze per il rapporto stesso. Venere congiunta a Nettuno in settima è segno di "diversioni sentimentali", e Paoli di dette diversioni ne ha avute più d'una: tra i nomi più famosi troviamo, oltre a Stefania Sandrelli, anche Ornella Vanoni e Mia Martini.

Il poeta triste deve il suo mito romantico anch'esso alla congiunzione Venere-Nettuno, che con Nettuno signore dell'Ascendente fa di lui un gran sognatore che canta canzoni come Senza fine, il suo brano più famoso con oltre 500 incisioni in tutto il mondo. Cominciò a cantare quasi per caso, nel '60, mentre dipingeva in una soffitta, come si conviene a ogni pittore bohemien che si rispetti, e lavorava come grafico a 60 mila lire al mese. Ha inciso brani stupendi come Il cielo in una stanza, La gatta (la sua prima canzone), Sassi, Sapore di sale. Lei sta con te.

È un cantante crepuscolare per il quale il Sole non si eclissa mai dietro l'orizzonte: ancora oggi è richiestissimo, soprattutto dai giovani. Un episodio assai significativo al riguardo si ebbe qualche anno fa a Ravenna, in pieno clima di autonomi che "incendiavano" i concerti: la tensione nell'ippodromo ravennate in cui si teneva il concerto, organizzato dalla Federazione giovanile comunista, era al massimo quando Gino Paoli iniziò a cantare Sapore di sale. Come per incanto si fece un gran silenzio e solo di tanto in tanto si sentivano applausi scroscianti ed espressioni di entusiasmo.

La ragione di questa sempreverde stagione canora sta, secondo il compositore ligure, nel fatto ch'egli ha sempre costruito le sue canzoni col cuore, con grande sincerità e credendo in quello che scriveva. Forse per questo la Vanoni vede in lui un bambino e lui dice che se essere bambini vuol dire avere un grande cuore, allora è contento di essere un bambino. A proposito di cuore, è interessante notare come Marte maleficato in sesta e in Leone indichi il pericolo corso dal suo cuore. Giove in ottava, opposto a Urano, invece, ci dice della sua fortuna in rapporto a un pericolo improvviso di morte: il proiettile si fermò contro una vertebra, a pochi millimetri dal cuore, e non ne è stata mai tentata la rimozione, data l'alta percentuale di rischio che la cosa rappresentava.

I rischi per Gino Paoli non vengono però solo da qui, bensì anche dagli incidenti automobilistici (Mercurio opposto a Urano). Diversi anni fa ne ebbe di veramente seri e gli fu tolta più volte la patente. In uno dei più gravi, il 20 settembre 1962, perse la vita un suo amico ed egli fu condannato per omicidio colposo. Erano tempi più turbolenti di questi per lui, in cui l'irrequietezza arietina e la sensibilità dolorosa pescina giocavano un grosso ruolo. In seguito, dopo il già citato passaggio di Saturno su Saturno e Ascendente natali, iniziava un nuovo corso fatto di maggiore maturità. Nei prossimi mesi Saturno sarà di nuovo sul Sole radicale del cantante, e ciò rappresenta nuovamente una tappa importante della sua vita, accompagnata probabilmente da qualche prova esistenziale. Questo nuovo importante passaggio servirà, probabilmente, a smussare ulteriormente l'anarchismo che lo caratterizza, dovuto più che altro a senso d'insoddisfazione, e concorrerà a fargli ritirare energie dal settimo Campo, zona chiave per la sua evoluzione.

Ultimamente ha inciso un nuovo long-playing che raccoglie 5 anni di composizioni e ha scritto un libro per bambini. Il suo sogno è di possedere una grande barca per poter vivere sul mare che adora, da buon Pesci. In attesa di realizzarlo, naviga sulle onde della sua emotività pescina, altrettanto vasta dell'oceano.

Ciro Discepolo

Tratto dal libro Da Costanzo a Nilde Jotti, edizioni Ricerca '90, 1992

 




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