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Corrispondenza Barbault - Jung
di André Barbault e Carl Gustav Jung


È sempre attuale il problema del giusto inquadramento dell'astrologia, soprattutto dal punto di vista della causalità o della sincronicità. Inoltre, periodicamente, come per le epidemie o per il ritorno in massa delle cavallette, viene messo in discussione il credo di Jung nei confronti dell'astrologia. Ecco, allora, cosa rispose il grande psicologo svizzero ad André Barbault che gli aveva scritto in proposito. La lettera è tratta da "C. G. Jung" - Briefe edite, a cura di Anjela Jaffé e Gerhard Adler per i tipi di Walter Verlag AG, Olten, 1980. La traduzione è di Enzo Barillà.

 

André Barbault era il Vice presidente del Centro Internazionale di Astrologia di Parigi. Egli rivolse a Jung le seguenti domande:

  1. Quale relazione vede tra astrologia e psicologia?
  2. Come possono essere circoscritte tali relazioni: fisiche, causali o sincroniche?
  3. Come si pone di fronte al fatto che gli astrologi presumono che esista un campo psicologico sin dalla nascita, mentre l'eziologia delle nevrosi viene spiegata dagli psicanalisti sulla base di esperienze infantili molto remote?
  4. L'astrologia suggerisce il concetto di un tempo qualitativo nell'universo. Riconosce il suo ruolo nella psiche individuale (problema dei cicli e transiti)?
  5. Ha notato, nel corso del trattamento analitico, che tipiche fasi di stasi o di progresso coincidono con determinate costellazioni astrologiche, ad es. transiti?
  6. Quale è la sua principale critica agli astrologi?
  7. Quale nuovo ordinamento riterrebbe desiderabile per l'astrologia ?

 

26/5/1954

Monsieur André Barbault Parigi

Monsieur,
prima di tutto desidero scusarmi se rispondo con così grande ritardo alla Sua lettera del 19 marzo; ciò è dovuto al fatto che ero o in ferie o ammalato. Inoltre la mia tarda età purtroppo non mi consente più di adempiere tutti gli impegni, così come io desidererei.

Ecco le risposte alle Sue domande.

1) Il rapporto tra astrologia e psicologia
Ci sono molti esempi di sorprendenti analogie tra costellazioni astrologiche e fatti psichici, o tra oroscopo e predisposizione caratteriale. Fino ad un certo grado sussiste perfino la possibilità di una previsione, per esempio riguardo l'effetto psichico di un transito.

Ci si può aspettare con un grado di probabilità sufficientemente alto che una determinata situazione psichica sia accompagnata da una analoga configurazione astrologica.

L'astrologia consiste di configurazioni simboliche, come l'inconscio collettivo, del quale si occupa la psicologia. I pianeti sono gli "dei", simboli delle forze dell'inconscio (in prima linea, accanto ad altri).

 

2) Il modus operandi delle costellazioni astrologiche
Mi sembra che si tratti in primo luogo di quel parallelismo o di quella "simpatia" che io chiamo sincronicità, cioè la concordanza acausale che caratterizza i rapporti non spiegabili dal punto di vista causale, come ad esempio la precognizione, il presentimento, la psicocinesi e anche ciò che si indica come telepatia. In quanto la causalità è una verità statistica, esistono eccezioni di natura acausale che appartengono alla categoria di eventi sincronistici (non "sincronici"). Essi hanno a che fare con il "tempo qualitativo".?

 

3) La mia posizione riguardo l'ipotesi astrologica di un campo psichico esistente sin dalla nascita e riguardo la spiegazione psicoanalitica dell'eziologia delle nevrosi attraverso le prime esperienze dell'infanzia.?
Lo specifico effetto (patogeno) delle prime esperienze di vita si basa da un lato sugli influssi ambientali e dall'altro sulla predisposizione psichica, cioè sulla ereditarietà che, a quanto pare, si può dimostrare nell'oroscopo. Sembra come se l'oroscopo corrispondesse ad un determinato istante nel dialogo degli dei, cioè degli archetipi psichici.

 

4) Il tempo qualitativo
Ho usato un tempo questo concetto, però l'ho sostituito con l'idea della sincronicità, come una analogia alla simpatia o alla corrispondentia (la sympatheia degli antichi) o alla armonia prestabilita di Liebniz. Il tempo consiste di nulla. È solo un modus cogitandi di cui ci si serve per esprimere e per formulare il flusso delle cose e degli eventi, così come lo spazio non è altro che un modo per descrivere l'esistenza di un corpo. Se non succede niente nel tempo e non si trova alcun corpo nello spazio, allora non esiste né tempo né spazio. Il tempo è sempre ed esclusivamente qualificato dagli eventi, come lo spazio dall'espansione dei corpi. Perciò il "tempo qualitativo" è una tautologia e non significa niente, mentre la sincronicità (non il sincronismo) esprime il parallelismo e l'analogia degli eventi in quanto essi siano acausali. Il "tempo qualitativo" è a sua volta un'ipotesi che vuole chiarire il parallelismo degli eventi nei concetti di causa ed effetto. Ma in quanto il tempo qualitativo è solo un flusso delle cose ed inoltre "niente" quanto lo spazio, questa ipotesi conferma solo la tautologia: il flusso delle cose e degli eventi è la causa del flusso delle cose etc.

La sincronicità respinge la causalità quale spiegazione della analogia degli eventi terrestri con le costellazioni astrali (con l'eccezione della deviazione dei protoni solari e del loro possibile influsso sugli eventi terrestri). La nega specialmente in tutti i casi di percezione extrasensoriale (EXP), specialmente nella precognizione, poiché è inimmaginabile che si possa percepire l'effetto di una causa inesistente o non ancora esistente.

Ciò che si può constatare con l'aiuto dell'astrologia è l'analogia degli avvenimenti terrestri con le costellazioni astrali, ma non la causa o effetto di una serie di eventi in relazione agli altri (la stessa costellazione significa ad esempio per la stessa persona una volta una catastrofe ed un'altra un raffreddore ... ).

Tuttavia il problema dell'astrologia non è per nulla semplice.

Esiste questa deviazione dei protoni solari nelle congiunzioni, opposizioni e quadrati da una parte e in trigoni e sestili dall'altra ed il loro influsso sulla radio e molte altre cose.Non sta a me giudicare quanto significato deve essere attribuito a questa possibilità. Ad ogni caso, la posizione dell'astrologia è unica fra i metodi intuitivi, e ci sono ragioni di dubitare della teoria causale da una parte e dell'esclusiva validità dell'ipotesi sincronicistica dall'altra.

 

5) Ho spesso osservato che una fase psichica chiara e ben definita od un corrispondente evento era accompagnata da un transito (soprattutto aspetti negativi di Saturno o Urano).

 

6) La mia principale critica agli astrologi
Se posso permettermi di esprimermi su un argomento a me conosciuto solo superficialmente, direi che l'astrologo non sempre comprende le indicazioni solo come una possibilità. L'interpretazione è talvolta troppo letterale e troppo poco simbolica ed è anche troppo personale. Lo zodiaco ed i pianeti non forniscono alcuna indicazione personale ma sono dati di fatto oggettivi ed impersonali. Inoltre, interpretando le case dovrebbero essere prese in considerazione diverse chiavi di lettura.

7) È certo che l'astrologia ha molto da offrire alla psicologia, ma ciò che quest'ultima può offrire alla sua sorella maggiore è meno visibile. Per quanto io possa giudicare, sarebbe a vantaggio dell'astrologia se si rendesse conto dell'esistenza della psicologia, soprattutto della psicologia della persona e dell'inconscio. Sono abbastanza sicuro che si possano imparare alcune cose dal suo metodo dell'interpretazione del simbolo. Si tratta dell'interpretazione degli archetipi (degli dei) comune alle due arti, e delle loro reciproche relazioni.

Soprattutto la psicologia dell'inconscio si occupa della simbolica archetipica.

Spero di avere risposto alle Sue domande.
Je vous presente, monsieur, l'expression de mes sentiments distingués

Carl Gustav Jung


Pubblicato sul numero 4 (Ottobre 1990) di Ricerca '90