Il C.I.C.A.P. e l’Astrologia  
    
			  Qui di seguito potete  scaricare i file MP3 della quasi intera (1) trasmissione radio che andò in  diretta nella notte tra il 7 e l’8 agosto 2002. Il programma radiofonico “La  notte dei misteri”, condotto da Gabriella Vasile e da Elio Cadelo, fu irradiato  sulle frequenze di Radio Uno RAI dalle 0.35 dell’8 agosto e proseguì all’incirca  fino alle 5.30 del mattino. Esso vide contrapposti chi scrive e Steno Ferluga,  presidente del C.I.C.A.P. (acronimo del club creato da Piero Angela e che  corrisponde all’Associazione Italiana Circa le Affermazioni sul Paranormale).  Ciascun lettore, essendo (nella maggioranza dei casi) adulto e vaccinato, potrà  giudicare con la propria testa chi abbia detto delle cose più sensate e  pertanto non vi suggerisco una lettura guidata di tale “duello”, ma vorrei,  tuttavia, sottolineare alcuni aspetti della filosofia del C.I.C.A.P. che mi  sembrano emergere abbastanza evidentemente dal contesto in oggetto.
			  
			  Il fondamentalismo ideologico di questa associazione credo salti  agli occhi (e alle orecchie) non solo dalla suddetta trasmissione, ma è  visibile nel loro sito, negli scritti dei suoi rappresentanti e in tutte le  apparizioni pubbliche dei medesimi dove costoro tentano di affermare le proprie  convinzioni a “colpi d’ascia”. Essi affermano, infatti, che mai è stata  provata l’esistenza di un solo fenomeno paranormale e che astrologi,  medici omeopatici, santi e altre categorie varie, altro non sono che somme  aritmetiche di singoli truffatori e/o ciarlatani. Se vorrete approfondire il  loro verbo, potrete costatare da voi stessi che essi sostengono non possano  esistere realtà credibili al di fuori degli strettissimi steccati fissati dalla  scienza e che – ripeto – neanche un solo fenomeno cosiddetto paranormale è  stato mai   provato. Probabilmente una posizione tanto fondamentalista  non la troviamo neanche tra i più grossi fanatici dell’era delle crociate  cristiane, tra i dotti e spietati persecutori dell’Inquisizione o tra i  talebani di attuale tragica risonanza.
			  
			  Ma torniamo al nostro che, essendo il presidente dell’associazione,  non potrà – in futuro – affermare di avere parlato a solo titolo personale.
			  
			  Partiamo da un pregiudizio: al mio invito di studiare un po’ l’astrologia  prima di venirne a discutere da pseudoesperto, Ferluga risponde che per controbattere  a una sciocchezza non occorre prepararsi e studiare la stessa. Ora, mi sembra,  che questa sia la posizione più antiscientifica che esiste: la scienza  significa fare ricerca, cercare la verità, porsi in atteggiamento problematico  e interrogativo di fronte ai fenomeni, ma il nostro ha già giudicato e  condannato l’astrologia prima di processarla perché essa è una “sciocchezza”.
			  
			  Come potrete ascoltare nel corso del ping pong a modulazione  di frequenza che segue, quando io ho eccepito che nessuno mai ha insignito il  CICAP del titolo di giudice dell’astrologia, Ferluga ha taciuto. Ma, quando è  stato a corto di argomenti, ha chiosato, con grande ed evidente aggressività,  che il sottoscritto “non fa parte della comunità scientifica”. Come a dire che  gli scienziati possono e devono essere gli “sceriffi” del sapere umano: se tu  fai parte della scienza ufficiale, puoi applicare la stella alla giacca, in  caso contrario devi tacere.
			  
			  Un altro punto sul quale non mi sembra possano esserci dubbi è il  fatto che costoro, e qui ne avete numerosi esempi, dividono i Sapienti del  Tempio (leggi: professori presso università dello Stato) in professori di serie  A (se si occupano di scienza in senso stretto) e in professori di serie B (se  si occupano di filosofia, sociologia, scienze delle comunicazioni, eccetera).  Sorprende, a questo proposito, che né nel corso della “Notte dei misteri” né in  altre occasioni, non si sia mai udita una telefonata di protesta di un “professore  di serie B” che abbia avvertito l’esigenza di dire il fatto suo a questo  signore arrogante e che sa di astrologia quanto io so di lingua tailandese.
			  
			  Tuttavia, anche all’interno di tale divisione e visione, egli cade  frequentemente in contraddizione o addirittura giunge a livelli iperbolici di  assurdità come quando afferma: “È paranormale tutto quanto esce dai confini  della scienza…” (come a dire che la giurisprudenza, la poesia, il giornalismo,  la politologia e mille altre discipline simili dovrebbero essere considerate “paranormali”).
			  
			  Inoltre egli asserisce anche che Jung non era uno scienziato: e  cosa allora?
			  Quando gli si fa notare che personaggi del calibro di Keplero,  Galilei, Newton erano astrologi, il mio interlocutore lascia intendere ad una  possibile dicotomia schizofrenica in quelle menti superiori: quando si  occupavano di astronomia, essi erano dei geni e quando si pronunciavano in  favore dell’astrologia erano un po’ scemi o disturbati psicologicamente. Ma –  allora – perché questa regola non potremmo applicarla anche ai rappresentanti  del C.I.C.A.P.?
			  
			  Altra tesi degna di nota è quella che i suddetti grandissimi nomi  del passato erano ostacolati – nella loro visione – dal buio di quei secoli.  Tuttavia, mi sembra, che pur in mezzo a tanto buio essi furono in grado di  regalarci scoperte scientifiche che la più parte degli scienziati attuali non  sarebbe neanche in grado di abbozzare.
			  
			  Se poi gli ricordiamo come Premi Nobel per la Chimica contemporanei  (Kary Mullis) sono astrologi, allora il nostro risponde che si tratta di  personaggi “bizzarri”: se gli scienziati sono contro l’astrologia, allora  rappresentano certamente persone degne di stima, in caso contrario appartengono  alla categoria dei dementi. Tale atteggiamento mi fa ricordare, con una certa  ironia, un comportamento simile in bambini con cui litigavo (chi non ne ha  conosciuti?), quando avevo cinque o sei anni, i quali, nel mezzo di un’accesa  discussione, non essendo capaci di produrre argomenti validi, chiamavano in  causa improbabili zii poliziotti che “mi avrebbero arrestato…”.
			  
			  Ma il punto cardine di questa pietosa partecipazione del nostro  avversario mi sembra il seguente. Lui e la sua squadra affermano che mai è  stata prodotta una prova della validità dell’astrologia e se noi citiamo loro  decine e decine di lavori controllati e verificati da istituti di statistica  come quelli dell’università della Sorbona a Parigi (e non dal Calcio Napoli),  allora essi affermano che tali lavori sono stati controllati da loro stessi per  verificarne, sempre, la completa infondatezza scientifica. Benissimo: un  esempio valga per tutti. Piero Angela dedica ben 37 righe del suo Viaggio  nel mondo del paranormale (Garzanti, Milano) all’argomento in discussione,  il che, considerati i precedenti, non è poco: più di una pagina. Angela dice  che dal lavoro dei coniugi Gauquelin «verrebbe» fuori che Marte è  particolarmente presente alla nascita degli sportivi, che Giove lo «sarebbe»  per gli attori, etc. Ma i 30.000 casi studiati non convincono il razionalissimo  fustigatore dei ciarlatani e di tutti coloro che in buona fede credono in  queste cose. Egli, com’è suo costume, chiede il parere di uno scienziato  regolarmente accreditato presso le istituzioni culturali del suo paese (meglio –  però – se statunitense) che, essendo tale, ha facoltà di decidere con un sì o  con un no della fondatezza di oltre vent’anni di lavoro altrui.
			  
			  Naturalmente la risposta pubblicata sarà un no e viene per  bocca del dottor C. Evans che ha studiato 90 (novanta) casi di sportivi e non  ha trovato nulla di quanto detto dai ricercatori francesi. Questo è sufficiente  ad Angela e chiude per sempre, per lui, l’argomento. Una più corretta  informazione, che è alla base dell’etica giornalistica, avrebbe richiesto  qualcosa di più, però, da parte sua. Per esempio, perché lo scrivente non ha  indicato dove sono stati pubblicati i risultati della statistica citata?  Ammesso che siano stati pubblicati. I sedici volumi dei coniugi Gauquelin, con  l’elenco di tutte le decine di migliaia di date di nascita dichiarate dai  municipi di appartenenza e non dette a voce, sono a disposizione di tutti,  anche di quegli scettici che vorrebbero trovarci errori metodologici. Dunque  Angela preferisce una dichiarazione verbale relativa a novanta casi non si sa  bene come elaborati piuttosto che decine di migliaia di esplorazioni  documentate e mai   smentite. Tant’è.
			  
    Ora, mi sembra del tutto evidente, che se ad ogni nostra ricerca  sviluppata per decenni e su decine di migliaia di dati, con il sigillo di  prestigiose università di tutto il mondo, questi signori fanno seguire ipotetiche  controricerche (mai pubblicate nei dettagli) e condotte su qualche decina di  casi campionati non si sa come, è lampante che la conclusione di ogni  discussione sarà: tu mi puoi portare tutte le prove che desideri, io le  strapperò e dirò che non sono valide.
    
			  
    Torniamo, perciò, alla domanda di fondo: chi dà loro il diritto di  redigere pagelle nei nostri confronti, anche dopo avere ammesso di non  conoscere l’astrologia?
    
    Allora, vi starete chiedendo: a che pro partecipare a dibattiti del  genere? Non certo per replicare ai vaneggiamenti fondamentalisti di questi  moderni inquisitori, ma – solo qualche volta – per illuminare il grosso  pubblico e fargli conoscere che esiste anche un’Astrologia degna di tale nome.
    
    Ciro Discepolo
			  
			  (1) Dai file che seguono sono stati eliminati gli intervalli  musicali più lunghi e mancano quindici minuti circa di trasmissione: quelli  finali che non mi sono stati forniti dalla RAI. 
			I file si possono  ascoltare con il programma Windows Media Player presente in ogni  computer con sistema operativo Windows. Per salvare il file sul vostro  computer, digitate il tasto destro sulla parola Download e scegliete l’opzione  “Salva oggetto con nome”.
			
			 
			ALTRO DUELLO
  Anche se quello che segue non è stato un incontro/scontro con un  esponente del CICAP, tuttavia si tratta di un “duello” che potrebbe interessare  molti Lettori. Tale duello vide protagonisti il Prof. Giuseppe Longo,  Astrofisico e Docente all'Università Federico Secondo di Napoli, e chi scrive,  nella sede di Città della Scienza a Bagnoli, Napoli, il giorno 21  novembre 2004. 
  c.d. 
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